Incertezza e volatilità: la nuova normalità delle catene di fornitura globali

L’incertezza derivante da dazi e ritorsioni commerciali sta rapidamente diventando la nuova normalità nel commercio globale. I produttori industriali sono tra i più colpiti, trovandosi ad affrontare una doppia sfida: da un lato l’aumento dei costi dei materiali, dall’altro la messa in discussione delle fondamenta stesse delle catene di fornitura globali.

I dazi rappresentano solo uno degli elementi di un panorama delle supply chain sempre più complesso. Gli ultimi anni hanno dimostrato quanto il commercio globale sia vulnerabile alle interruzioni – dalla pandemia di COVID-19 e i blocchi nel Canale di Suez fino ai guasti delle tecnologie cloud e ai cambiamenti geopolitici. In un ambiente così volatile, resilienza e adattabilità diventano fondamentali per il successo a lungo termine delle nostre aziende.

La recente ondata di annunci sui dazi americani - e relative contromisure – rappresenta qualcosa di molto più di semplici cambiamenti a breve termine: rappresenta un allontanamento più duraturo da politiche stabili e a lungo termine, verso un contesto di relazioni internazionali dinamiche e tattiche. Questo crea un nuovo scenario operativo per le imprese e per i team di procurement.

Un punto di svolta strategico

Ciò a cui stiamo assistendo è un cambiamento strutturale nel modo in cui le imprese, ed in particolare i produttori industriali, devono considerare le loro catene di fornitura. In un mondo segnato da tensioni geopolitiche e interruzioni di fornitura dovute alle scelte politiche stesse, non è più sostenibile una strategia basata esclusivamente sul costo più basso e su un’unica fonte. Le aziende devono invece valutare l’intera architettura di approvvigionamento: l’imperativo è integrare resilienza e flessibilità nelle operazioni, comprese le catene di fornitura.

Strategie di mitigazione in un contesto volatile

Se precedenti dispute commerciali ci hanno insegnato qualcosa, è che coloro che agiscono tempestivamente possono trasformare gli shock geopolitici in vantaggi competitivi, mentre chi non lo fa rischia di restare indietro. Lo scenario attuale è ancora più urgente e complesso del passato. Ritardare le decisioni comporta conseguenze concrete: erosione dei margini, tempi di consegna più lunghi e insoddisfazione dei clienti.

Per gestire l’esposizione alle tariffe, le aziende stanno adottando una gamma di strategie di mitigazione, agendo rapidamente per mantenere la competitività:

  1. Mappare e sottoporre a “stress test” l’intera catena di fornitura, andando oltre i fornitori di primo livello per ottenere piena visibilità sull’intera catena;
  2. Diversificare le strategie di approvvigionamento, includendo il nearshoring ove possibile per migliorare la reattività e ridurre la dipendenza da poche geografie, o da quelle ad alto rischio, identificando l’equilibrio ottimale tra costo e resilienza;
  3. Rinegoziare i contratti con i fornitori chiave, bloccando i prezzi per proteggersi dalla volatilità futura;
  4. Accelerare i flussi di inventario e migliorare la visibilità sulla supply chain con sistemi di monitoraggio in tempo reale;
  5. Anticipare futuri shock e interruzioni, costruendo piani e scenari solidi per prepararsi a incertezze tariffarie, volatilità valutaria e nuove contromisure.
     

Conclusione: il successo dipenderà dalla capacità di reagire rapidamente

I dazi – e le incertezze che ne derivano - sono destinate a restare, così come la necessità di un riesame continuo delle catene di fornitura globali. Le imprese che agiranno ora – costruendo operazioni diversificate, resilienti e trasparenti – non solo supereranno la tempesta, ma ne usciranno rafforzate. E una situazione in cui è probabile che gi interventi governativi aumentino, una pianificazione proattiva diviene ancora piu’ essenziale.

I team di procurement e le loro aziende dovranno abbandonare la ricerca dell’efficienza dei costi a breve termine come principale misura del successo, e porre invece maggiore enfasi su resilienza ed adattabilità. Chi saprà abbracciare rapidamente questo nuovo approccio non solo si proteggerà nel breve periodo, ma sarà anche meglio preparato per affrontare un contesto di commercio globale profondamente cambiato. Il momento di agire è adesso.